Le storie di Eva
Cartapesta policroma
Guadalupe viene dal Messico
La sua richiesta è stata respinta, torni indietro
Guadalupe ha gli occhi stanchi, il volto rigato dalle lacrime, una mela che sta invecchiando troppo alla svelta. Ha meno di quarant’anni e la disillusione di una vecchia di cento. Da troppo tempo la sua famiglia è divisa da un muro di cemento e metallo, da troppo tempo aspetta di riunirsi coi figli, col marito. Teme di dimenticarsi i loro volti prima che questo accada.
Il sogno americano è proprio davanti a lei, a due passi. Non molto lontano da quel canale prosciugato scintillano le luci degli outlet, non fa fatica a immaginarsi il piacevole sciacquettio delle piscine, le automobili di grossa cilindrata che affollano viali enormi. Guadalupe conosce molto bene la California, ci ha vissuto illegalmente per anni. È stata espulsa varie volte, detenuta in un carcere federale, infine rispedita a casa con le manette a polsi e caviglie come una terrorista.
L’indomani Guadalupe attraverserà il confine per l’ennesima volta, e lo farà nonostante la paura della polizia, del cartello, di uomini che non vedono l’ora di portarle via il poco che ha, di approfittarsi di una donna sola in una notte troppo lunga. E lo farà ancora e ancora, perché un muro non può tenerla lontana dalla famiglia.
racconto di Diletta Pizzicori